Ogni tanto non ce ne rendiamo conto, ma questa estate 2020 può darci tantissime opportunità e forse non è poi così male come si può pensare.
Ma facciamo un piccolo riassunto di come ci siamo arrivati.
Anno duro questo 2020.
Iniziato con una serie di catastrofi come gli incendi in Australia, il rischio di una terza guerra mondiale tra Stati Uniti e Iran e la tragica morte di Kobe Bryant, uno dei più grandi cestiti americani di tutti i tempi.
Avvenimenti spiacevoli, è innegabile, ma sicuramente circoscritti. Mai avremmo creduto a quello che sarebbe successo poi.
All’inizio dell’anno dalla Cina arriva la notizia della diffusione di un virus molto pericoloso: notizie confuse, ci avevano detto che era nato da una ragazza che aveva mangiato un pipistrello.
“Che strani questi cinesi”, pensavamo noi.. Solo loro potrebbero mangiare certe schifezze, per fortuna mangiando una buona carbonara non si è mai diffuso nessun virus letale.
La Cina ci sembrava lontana e per assurdo al posto di avere paura del virus avevamo paura dei cinesi in Italia.
Le notizie correvano troppo in fretta, non abbiamo mai avuto abbastanza tempo per informarci in modo preciso e crearci un pensiero critico sulla situazione.
Continuavamo a ragionare per luoghi comuni:
“In Cina c’è un virus, i giapponesi hanno gli occhi a mandorla come i cinesi, allora non vado più a mangiare nel sushi sotto casa gestito da italiani”
Poi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata una notizia che ci ha spiazzati completamente: il Corona Virus è arrivato in Italia.
Codogno e Vo’ Euganeo: due paesi completamente sconosciuti ai più nelle campagne del nord Italia sono i primi due paesi in cui sono stati identificati focolai di Corona Virus.
Prima le scuole chiuse, poi discoteche e cinema… fino ad arrivare a sabato 7 marzo.
Esatto, proprio mentre gruppi di donne stavano organizzando per il giorno seguente grandi cene al femminile e le fiorerie di tutta Italia vendevano tonnellate di mimose (fiore peraltro dal dubbio gusto che viene venduto solo in quei giorni), Giuseppe Conte faceva la storia con una conferenza stampa che avrebbe cambiato il destino dell’Italia.
Della strategia di Social Media Marketing dello staff di Conte che grazie a queste dirette gli hanno fatto guadagnare milioni di follower ne parleremo un’altra volta, ora ritorniamo alla storia di questo triste 2020.
“Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci più forte domani”
Una frase che avrebbe fatto la storia, una frase che ha fatto commuovere l’Italia intera, una frase che “Trash Italiano” avrebbe poi ironizzato facendo partire una serie di meme epici.
E poi i canti dai balconi, arcobaleni al grido di “Andrà tutto bene”, i tutorial su come lavarsi le mani, i litigi al supermercato, i runner, quelli con il cane incontinente, le dirette degli influencer (ma anche di quelli con 300 follower), le proteste per le chiusure prolungate e tutta la storia che conosciamo dei due lunghi mesi di lockdown.
Ma arriviamo ad oggi.
L’estate 2020 spaventava molti di noi:
“Ma potremo andare mare?”
“Come faremo ad andare in spiaggia con la mascherina?”
“Cosa ne sarà del mio volo per la Grecia prenotato a Gennaio?”
Dopo varie ipotesi strampalate come i box in plexiglass in spiaggia e la possibilità di farsi una piscina in terrazza dentro una vaschetta per il bucato, siamo arrivati a delle conclusioni più realistiche e in qualche modo la stagione turistica è iniziata.
C’è stato un grandissimo ritorno al turismo di prossimità: la spiaggia più vicina a casa, il vecchio appartamento al mare dei nonni in cui non si andava da anni.
C’è stato anche un grande ritorno delle vacanze estive in montagna poiché a molte persone è sembrato che lo stile montano fosse più semplice da gestire con le direttive sul distanziamento sociale.
Purtroppo tutt’ora spostarsi all’estero è complesso, spesso i voli vengono cancellati e si accumulano enormi budget vacanze in voucher.
Ma come gestire questo sentiment?
L’estate 2020 ha due aspetti che non si possono ignorare: il primo è che le persone la stanno vivendo con quasi più entusiasmo rispetto alle precedenti, il secondo è che il comportamento di consumo dei consumatori è cambiato.
E’ vero molte cose non si possono fare: le grandi feste che segnavano l’estate non si possono sempre organizzare, i locali notturni sono quasi tutti ancora chiusi, molti parchi divertimento hanno deciso di non aprire, e l’aperitivo si può fare, ma solo seduti!
Ma nonostante tutti questi limiti, le persone hanno riscoperto la gioia nelle piccole cose.
Cosa c’è di più bello di una cena all’aperto con gli amici accarezzati dalla brezza estiva?
Qualche mese fa gli amici non li potevi nemmeno vedere se non attraverso lo schermo di uno smartphone, andare a cena fuori significava una consegna a domicilio da mangiare al massimo in giardino e la libertà ci era stata negata.
E, alla fine, non c’è niente che ti fa sentire più libero dell’estate.
Dopo tutto quello che abbiamo passato, ormai mettere la mascherina ed evitare gli assembramenti non sono più problemi così insormontabili, e le esigenze sono cambiate ma, per assurdo, si è abbassata l’asticella della soddisfazione.
E’ necessario avere una strategia online, è necessario avere nuovi modi di vendere un prodotto o erogare un servizio, ma è anche importante dare di nuovo molta importanza alla cura del cliente (customer care) per farli sentire protetti e seguiti.
Il menù sui QR code sono scomodi, il distanziamento è fastidioso, non poter provare tutto il negozio può indispettire.
Ma alla gente non interessa più: la gente è serena, la gente ha capito che con la salute e la libertà un uomo può essere davvero felice anche rinunciando alle comodità alle quali il nuovo millennio ci aveva abituato.
Il mare delle Maldive è azzurro, ma il sorriso del barista del chiosco in spiaggia che ci conosce fin da bambini ci scalda il cuore.
Le grandi città del mondo sono stimolanti, ma una grigliata con gli amici vicino a casa ci fa sentire al sicuro come mai prima d’ora.
La mascherina non ti fa respirare bene, ma che bello poter riabbracciare chi ami.
Ecco dunque che quest’estate 2020 non è poi così male: ci ha insegnato che la libertà non è scontata, ci ha portato a vedere le cose con occhi diversi, ci fa apprezzare cose che prima davamo per scontate.
Siamo dei consumatori di prossimità, dando nuovo valore e slancio alle piccole attività di vicinato; ma siamo anche dei consumatori digitali molto più consapevoli, sappiamo usare con destrezza social network e anche chi prima non era in grado ad acquistare online è ormai diventato un mago degli e-commerce.
E’ un’estate strana, sicuramente ce la ricorderemo, ma quasi sicuramente con un piccolo sorriso sulle labbra che ci ricorderà quanto bella è la vita nonostante tutto.
G.